#misure restrittive
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Novi Ligure. Denunciato due volte in pochi giorni dai Carabinieri uno dei recenti destinatari del Daspo “Willy” per la violazione della misura.
Novi Ligure – Erano state sei le persone sottoposte dai Carabinieri alle limitazioni del Daspo “Willy”, misura di prevenzione emessa dal Questore
Novi Ligure – Erano state sei le persone sottoposte dai Carabinieri alle limitazioni del Daspo “Willy”, misura di prevenzione emessa dal Questore, per i fatti del 26 agosto 2023. Quattro uomini, dai 26 ai 55 anni, e due donne, di 29 e 47, alcuni già gravati da precedenti anche specifici, che per un periodo variabile fra uno e tre anni, dalle ore 15:00 alle 7:00 non potranno accedere né stazionare…
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ma-come-mai · 11 months ago
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Sanzioni flop, mosca cresce 6 volte l’europa
DUE ANNI DI PROPAGANDA E DATI IGNORATI - Crescita, Pil, Borse e banche (non il gas): i numeri sull’economia russa indicano che è ancora lontano l’obiettivo perseguito dall’Unione. Si va verso il 14° pacchetto
DI MARCO MARONI
Con il 13° pacchetto di sanzioni approvato dall’Unione europea ed entrato in vigore ieri, con misure restrittive su altre 1056 persone e 88 entità, il volume delle iniziative messe in campo per frenare l’economia russa e la sua capacità di finanziare la guerra in Ucraina ha raggiunto lo straordinario volume di oltre 19 mila. I bandi all’importazione e all’esportazione, il price cap sui prezzi energetici, la stretta su sistemi di pagamento e intermediari finanziari, il congelamento di beni pubblici (300 miliardi di dollari di riserve valutarie) e privati all’estero, fanno della Russia il Paese più sanzionato al mondo e il più sanzionato della storia. Ma dopo due anni di guerra economica scatenata dai Paesi ai due lati dell’Atlantico, e mentre il presidente Usa Biden studia un ulteriore pacchetto da 500 nuove sanzioni, sembra essere senza precedenti anche lo scostamento tra l’obiettivo che si voleva raggiungere e la realtà dei fatti.
Partiamo dalle macro cifre. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) che nel settembre 2022 stimava un’economia russa in contrazione del 6% per quell’anno e del 3,5% nel 2023, ha dovuto fare un notevole lavoro di revisione: gli ultimi dati pubblicati indicano che nel 2023 il Prodotto interno lordo (Pil) russo è cresciuto del 3%, e la previsione per il 2024 è del +2,6%. La crescita è la migliore di tutti i Paesi dell’area dell’euro, quasi in stagnazione: più 0,5% nel 2023 e una previsione dello 0,9% per quest’anno. Peggio di tutti la Germania; l’economia della cosiddetta locomotiva europea, prima vittima del caro energia e dei cali nell’export, l’anno scorso è entrata in recessione, con un Pil a meno 0,3% che quest’anno potrebbe risalire allo 0,5%. Peggio di Mosca hanno fatto anche gli Stati Uniti, più al riparo dagli effetti delle sanzioni: più 2,5% l’anno scorso e una previsione del 2,1% quest’anno. Riguardo ai mercati finanziari, la Borsa di Mosca ha guadagnato il 27% rispetto a due anni fa, il cambio del rublo ha recuperato le perdite subite, tornando ai livelli del 2021. A sperimentare una crescita da record è il sistema bancario. Grazie alla corsa ai nuovi mutui sussidiati dallo stato e ai finanziamenti per acquistare le attività delle imprese occidentali che lasciano il Paese, le banche russe l’anno scorso hanno fatto profitti per 37 miliardi di dollari, 16 volte quelli dell’anno precedente. I buoni dati economici, insieme a una propaganda che è riuscita a descrivere la guerra come una necessità esistenziale, contribuiscono peraltro al consenso, con la popolarità di Putin ai massimi da sette anni, è all’85% di gradimento.
Ciò che analisti e politici cercano di capire è come mai le sanzioni non sortiscano l’effetto sperato. I motivi sembrano risiedere in una notevole capacità della Russia e dei suoi partner commerciali di aggirare le sanzioni, e in una riconversione nell’economia e nei rapporti finanziari internazionali. Mosca ha spinto su nuovi mercati, alleato cinese innanzitutto. L’anno scorso l’interscambio commerciale tra Cina e Russia è stato di 240 miliardi di dollari, in aumento del 26,3 % sull’anno precedente. A seguire gli scambi in valuta, con la yuan cinese che sta sostituendo il dollaro.
Capitolo importazioni, ambito sensibile per i partner Nato in quanto funzionali anche all’industria degli armamenti. Dopo il brusco arresto nei primi mesi dell’invasione, con le consegne dall’Europa calate del 52%, ora si è tornati ai livelli pre-guerra. È aumentato l’import dai fornitori esistenti, sono stati sostituiti prodotti, fatti accordi con nuovo fornitori e, soprattutto si è seguita la strada delle importazioni parallele. Crescite dell’export si sono registrate dalla Turchia e da una serie di Paesi dell’ex blocco sovietico, come Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirgizistan.
In molti casi questi Paesi fanno da tramite, riesportando in Russia prodotti importati da altri che adottano la politica sanzionatoria. Per avere un’idea di come funziona, basti pensare al boom dei cellulari (i cui chip possono essere usati anche per gli armamenti) in Armenia, dove le importazioni sono decuplicate in valore.
Qualche effetto positivo sembrano invece aver avuto le misure su gas e petrolio, prima voce dell’export russo. Se nell’estate del 2022 i prezzi del gas erano arrivati a 340 euro per Megawattora, una manna per le casse russe impegnate a finanziare la guerra, la quotazione ora è a 23 euro. Mentre il petrolio è sceso dai 120 dollari al barile dell’estate 2022 a 76 dollari. Ma anche qui, Mosca non è stata messa fuori gioco. Prima del price cap, che ha proibito agli importatori occidentali di trattare petrolio russo a più di 60 dollari al barile, il 60% dell’export russo era trasportato da petroliere europee. Oggi gran parte di quel petrolio è trasportato da compagnie con sedi in Paesi non sanzionatori.
Le prossime misure, secondo quanto annunciato da Biden, dovrebbero colpire di più le banche e i loro affari, spesso poco rintracciabili con le imprese che riforniscono la Russia. Ma secondo gli analisti, il rischio qui è di mettere in pericolo la stabilità del sistema finanziario internazionale.
Chi dubita sulla reale ripresa del sistema produttivo russo argomenta che la crescita è dovuta soprattutto alla riconversione di parte della sua economia in un’economia di guerra, non sostenibile sul lungo periodo. Un ragionamento che sembra non considerare che, nella storia, la guerra è ciò che ha fatto fare un balzo in avanti produttivo alle economie in crisi.
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falcemartello · 2 years ago
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LascienzaH spiegata bene...
"Dobbiamo mettere paura per imporre le restrizioni... se vogliamo mantenere misure restrittive conviene non dare troppe aspettative positive".
(Cit. Speranza)
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anchesetuttinoino · 7 months ago
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"TI RICORDI DI QUELLA LETTERA?" ▷ BALZANO SMASCHERA DRAGHI IN DIRETTA SU SALARI E PENSIONI
Risale al 2011 la lettera firmata da Jean Claude Trichet e Mario Draghi inviata al governo italiano. Il contenuto? Una serie di misure restrittive che spaziavano dalla riduzione dei salari alla riforma del sistema pensionistico, fino a massicce privatizzazioni.
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raffaeleitlodeo · 2 years ago
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"PURTROPPO ROCCELLA"   A Torino al Salone del libro la ministra alla Famiglia, Eugenia Roccella, quella che “purtroppo”; l’aborto è una libertà delle donne, è stata fortemente contestata. Quindici persone sono state identificate dalla Digos e denunciate. Alla faccia della libertà di espressione. La parlamentare, Augusta Montaruli, Fratella d’Italia, quella condannata in Cassazione per “spese pazze”, anche lei sul palco ha attaccato duramente il direttore del Salone, Nicola Lagioia per non aver difeso la ministra.   Questa la cronaca. Nel frattempo il movimento “Pro Vita & Famiglia” ha depositato in Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare che aggiunge il comma 1-bis all’art. 14 della legge 194/78, che recita così “Il medico che effettua l’IVG, (interruzione volontaria gravidanza) è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso”. Il che significherebbe aggiungere al dolore altro dolore. Come se chi compie questo passo non abbia già il suo tormento interiore. Già che c'erano potevano pure mettere un paio di frustate prima e dopo l'ascolto. L’iniziativa è una scopiazzatura della legge sul “battito fetale” in vigore in Ungheria. In realtà, spiega la Ginecologia, i feti nella fase iniziale della gravidanza, quando si verifica la maggior parte degli aborti, non hanno ancora un cuore funzionante, ma solo gruppi di cellule che inviano segnali elettrici. Il suono del “battito cardiaco”; viene generato dal monitor a ultrasuoni per rappresentare questi impulsi elettrici. Non è un vero suono di valvole cardiache che funzionano come si sente in un adulto o in un bambino usando uno stetoscopio. Da quando Orbán, definito dalla Meloni “patriota d’europa”, è salito al potere nel 2010, il suo governo ha promosso i “valori tradizionali della famiglia“ e ha introdotto una serie di misure volte a rispondere al calo della natalità nel Paese. Tuttavia, in precedenza non aveva mai tentato di modificare le leggi, già restrittive, che regolano il diritto all’aborto. La legge ungherese prevede che si possa abortire in quattro casi: gravidanza in conseguenza di un reato o violenza sessuale, pericolo per la salute della donna, embrione con handicap fisico grave, situazione sociale insostenibile della donna. Con la nuova legge introdotta nel 2022 c'è scritto che i medici dovranno presentare un documento che attesti l'avvenuto ascolto del battito del cuore del feto, senza il quale la paziente non potrà accedere all'interruzione di gravidanza. Leggi simili sono state introdotte in molti Stati del sud degli Usa, come il Texas e il Kentucky, anche in seguito al rovesciamento della “sentenza Roe v. Wade” che ne regolava la pratica a livello federale. Il timore, che misura dopo misura, di restrizione in restrizione, anche da noi, possa accadere qualcosa di analogo è più che fondato. “La cosa più grave sta avvenendo in Umbria. - ha denunciato la parlamentare di Sinistra Italiana Elisabetta Piccolotti - Abbiamo segnalazioni di donne che vogliono interrompere la gravidanza ma sono costrette ad ascoltare il battito del feto. Non si può fare l'operazione prima di ascoltare questo battito. Una pratica presente per legge nell'Ungheria di Orban. In Umbria non c'è una legge del genere ma si sta attuando questa pratica, costringendo le donne a tornare in ospedale più volte”. Nel primo giorno di lavori in Parlamento, lo ricordiamo, Maurizio Gasparri ha presentato un Ddl per modificare l’art. 1 del codice civile. In parole povere, il senatore di “Forza Italia “, vuole riconoscere la capacità giuridica al concepito, garantendogli pieni diritti già all'atto del concepimento e non dopo la nascita, come succede ora.  Quindi, occhio. Le donne che decidono di abortire, al contrario, meritano di trovare nei nostri ospedali personale capace di assistenza vera, e non di subire sofferenze ulteriori. E quasi mai è così, visto l’abuso che viene fatto dell’obiezione di coscienza.
Alfredo Facchini, Facebook
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klimt7 · 2 years ago
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CI SONO REATI
E REATI
Chi tocca i bambini, muore
Riflessioni sulla nostra civiltà giuridica, raffrontata a quelle romane e greche.
Uno sguardo alla svolta violenta che è in corso nelle nostre società del 21° secolo.
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Chi tocca i bambini...
Come è successo in un parco giochi Francese, dove quattro bambini sono stati accoltellati... uno addirittura fin dentro al proprio passeggino.
Chi si macchia di questi abomini... Chi compie delitti di gravità inaudita come è accaduto di recente con l'assassinio di Giulia Tramontano.
Davanti ad assassinii di assurda crudeltà ed efferatezza come questi, io credo che sia necessario anche riconsiderare il valore "educativo" di un eventuale ripristino della Pena capitale.
Sì, sto proprio parlando della tanto vituperata " pena di morte ".
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Non tanto perchè credo che una Società debba vendicarsi sul singolo individuo ma proprio per comprendere umanamente, il valore intrinseco che alla pena di morte, attribuivano i Romani e perfino i Greci.
Non quindi come una vendetta della Società contro il singolo individuo ma come atto dovuto per educare tutti i restanti individui di una comunità a non uscire dai limiti di ciò che è "umano" e tollerabile.
E allora vediamolo da vicino il valore che le attribuivano i Romani, ( i Romani che, - ricordiamolo bene - sono riconosciuti unanimamente come creatori della civiltà giuridica, dalla quale si sono poi originati gli attuali Ordinamenti di nazioni come Francia, Spagna, Stati Uniti, Germania ed Italia).
Innanzitutto i Romani attribuivano un valore di "monito", di "pena esemplare" alla pena capitale, un valore quindi, perfino "educativo" erga omnnes, non tanto e non solo per chì la subiva sul proprio corpo, ma per tutti coloro che restavano ed erano chiamati ad "essere testimoni" di questo atto di giustizia.
Testimoni del fatto che un Ordinamento giuridico sancisca il massimo della pena: LA PENA DI MORTE, solo e soltanto in occasione di delitti di eccezionale brutalità ed efferatezza.
Quindi per i Romani ed i Greci vi era un valore di "dissuasione implicita" nella pena capitale da eseguirsi al contrario di ciò che avviene oggi negli USA,
non nel chiuso di un carcere ma proprio davanti alla collettività intera.
In piazza !
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Mi spiego: il valore della pena capitale era visto in prospettiva di ammonimento ed insegnamento a tutti gli altri componenti della società.
In termini ancora più terra terra...
"Se tu, caro Cittadino, ti macchierai di crimini contro la tua stessa Umanità, se tradirai completamente la tua natura di uomo, sai fin d'ora che andrai incontro automaticamente la tua morte civile e fisica, proprio come individuo.
CONDANNERAI A MORTE CERTA, TE STESSO, PERCHÈ HAI RINNEGATO CON QUEGLI ATTI EFFERATI LA TUA STESSA APPARTENENZA AL GENERE UMANO.
Eccolo il valore educativo della pena capitale, in ambito classico.
Rendere certo il tuo destino.
Togliere qualsiasi alibi o speranza di farla franca, come avviene attualmente nei nostri Ordinamenti, in cui, dopo il Delitto, gli Avvocati della Difesa si arrampicano sugli specchi, pur di inventarsi una improbabile "impunibilità" per vizio mentale, per "incapacità di intendere e di volere", o durante la successiva vita dell'imputato, per ottenere assurde e ingiustificabili riduzioni della pena, per buona condotta o per benefici quali permessi premio o misure restrittive diverse dal Carcere [ arresti domiciliari].
Tutte misure - a ben vedere - atte a trasformare la vera vittima del reato, chi ha trovato la morte, nell'unico e solo colpevole.
Colpevole in modo definitivo per essersi trovata lì in quel preciso momento. Al posto sbagliato nel momento sbagliato. Colpevole di non essersi potuta difendere.
Mentre all'assassino si garantiscono tutta una serie di scappatoie giuridiche, alla persona uccisa (spesso assassinata "per futili motivi") resta l'incontestabile ruolo di vittima definitiva.
Perchè una donna o un bambino, una volta soppressi, è chiaro che non saranno più in grado di ottenere misure a proprio favore.
Divengono dunque oltre che vittime, colpevoli due volte.
Per assurdo che possa apparire, questi sono "colpevoli " per essere stati assassinati in via definitiva, mentre il vero criminale potrà giocarsi una infinità di carte e mosse processuali, per ottenere ingiustificabili benefici, rispetto alla pena originaria sancita dai Giudici riuniti in una Corte.
Se vi fosse la Pena di Morte per pochi e ben individuabili reati contro la persona, invece, Vittima e Colpevole verrebbero riportate su un piano di assoluta parità.
Nessuna furberia. Nessuna strategia processuale, nessuna abilità del proprio Avvocato potrebbe temperare la durezza della pena ricevuta.
I Romani in realtà, vedevano molto più lontano di noi, miseri e confusi eredi, di tale civiltà.
La pena capitale, secondo loro, aveva un valore di monito e di dissuasione per tutti i potenziali individui che volessero ripetete quegli assassinii abominevoli.
La pena di morte rendeva certa e definitiva la sanzione che una società civile ritiene di erogare per delitti di abnorme efferatezza.
È come se una Società dicesse al singolo individuo: un delitto di questo tipo non lo posso tollerare, per cui non solo ti sopprimo, in quanto hai voluto rinunciare di proposito alla tua natura umana, ma la tua esecuzione servirà per educare altri mille potenziali assassini, che sapranno con immediatezza che macchiandosi di tali delitti, condanneranno sè stessi in modo definitivo.
In due parole, l'effetto finale della Pena di Morte è il seguente: tu se uccidi o abusi un bambino sai fin da subito il destino che ti attende: se ti metti in quelle condizioni sai fin da subito, che per te la pena sarà senza "SE" e senza "MA".
Ed anche questo sarebbe un invidiabile progresso verso quella CERTEZZA DELLA PENA, sempre sbandierata in occasione delle decine di presunte, "RIFORME DELLA GIUSTIZIA" sbandierate dai nostri attuali e patetici politici e governanti
Sono solo spunti di discussione, i miei, riflessioni relative al grado di imbarbarimento raggiunto dal nostro attuale contesto sociale. Pensieri che nascono dal prendere atto che non abbiamo attualmente i mezzi per fronteggiare "la svolta violenta" delle nostre società.
Un fenomeno tipico di questo 21°secolo.
Pensieri che riguardano quell'inferno a cui diamo vita tutti noi, per il semplice fatto di esistere e interagine con "gli altri".
"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.
Due modi ci sono per non soffrirne.
Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."
ITALO CALVINO, Le città invisibili 
(Torino, Einaudi 1972).
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Letture collaterali:
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kneedeepincynade · 2 years ago
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The development of the multipolar world will create a unified pole that will smash American imperialism and bring a better world.
The post is machine translated
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The collective is on telegram
⚠️ DICHIARAZIONE CONGIUNTA TRA CINA E IRAN A SEGUITO DELLA VISITA DI EBRAHIM RAISI A PECHINO, PARTE 5: QUESTIONI INTERNAZIONALI, AFGHANISTAN E BRICS ⚠️
📄 Tra tutte le sezioni della Dichiarazione Congiunta, questa è la più importante, in quanto tratta questioni riguardanti la Siria, i BRICS, la Palestina, l'Afghanistan e la SCO, buona lettura! 🧐
🧾 Dichiarazione Congiunta Cina-Iran, sezione "QUESTIONI INTERNAZIONALI":
🔺L'Iran sostiene l'Iniziativa per la Sicurezza Globale proposta da Xi Jinping 🤝
🔺Cina e Iran hanno ribadito che l'Accordo Nucleare Iraniano [Risoluzione 2231 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite] contribuirà a garantire la natura pacifica del Programma Nucleare Iraniano ⚛️
🔺Cina e Iran concordano sul fatto che sia stato il ritiro unilaterale degli USA dal Joint Comprehensive Plan of Action il motivo delle tensioni attuali con la Repubblica Islamica🔥
🔺La Cina chiede nuovamente agli USA e all'UE di rimuovere le sanzioni alla Repubblica Islamica dell'Iran 💗
🔺Cina e Iran hanno ribadito il sostegno alla creazione di una zona priva di armi nucleari in Medio Oriente 🕊
🔺Cina e Iran si oppongono a misure unilaterali e restrittive verso qualsiasi paese, in particolare a quelle che ostacolano l'esercizio del diritto degli stati membri del Trattato di Non-Proliferazione Nucleare allo Sviluppo Pacifico e all'uso della Tecnologia Nucleare ⚛️
🔺Cina e Iran hanno sottolineato che la Comunità Internazionale dovrebbe rispettare la Sovranità Nazionale e l'Integrità Territoriale della Siria, e aiutare la Repubblica Araba ad alleviare la grave situazione umanitaria ❤️
🔺Cina e Iran sostengono la giusta causa del Popolo Palestinese per ripristinare i suoi legittimi Diritti Nazionali, compreso quello all'Autodeterminazione 😘
🔺Cina e Iran sostengono la conservazione della Sovranità, dell'Indipendenza e dell'Integrità Territoriale dello Yemen, e sostengono il ruolo delle Nazioni Unite come intermediario nell'invitare le parti interessate a cooperare per aiutare ad estendere il "cessate il fuoco" e a fornire aiuti umanitari al paese 🇾🇪
🔺Cina e Iran sono favorevoli all'approfondimento della cooperazione nei quadri internazionali e regionali, inclusa l'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai
🔺L'Iran accoglie con favore l'iniziativa della Cina di espandere l'adesione ai BRICS ed è pronto a contribuire nell'ottica BRICS 🤝
🔺Cina e Iran hanno sottolineato che USA e NATO dovrebbero essere ritenuti responsabili dell'attuale situazione in Afghanistan
🔺Il Governo Talebano dovrebbe formare un'amministrazione realmente inclusiva con la partecipazione di tutti i gruppi etnici del paese, e abolire ogni misura discriminatoria nei confronti delle donne 🚺
🔺La Cina apprezza l'importante ruolo dell'Iran nell'ospitare 4,5 milioni di rifugiati afghani, e i due Paesi hanno concordato di continuare a fornire assistenza umanitaria ed economica al popolo afghano e di prendere parte allo sviluppo dell'Afghanistan ❤️
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⚠️ CHINA-IRAN JOINT STATEMENT FOLLOWING EBRAHIM RAISI'S VISIT TO BEIJING, PART 5: INTERNATIONAL ISSUES, AFGHANISTAN AND BRICS ⚠️
📄 Of all the sections of the Joint Declaration, this is the most important, as it deals with issues concerning Syria, BRICS, Palestine, Afghanistan and the SCO, enjoy the article
🧾 China-Iran Joint Statement, section "INTERNATIONAL ISSUES":
🔺Iran Supports Xi Jinping's Global Security Initiative 🤝
🔺China and Iran reiterated that the Iran Nuclear Deal [UN Security Council Resolution 2231] will help ensure the peaceful nature of Iran's nuclear program ⚛️
🔺China and Iran agree that US unilateral withdrawal from the Joint Comprehensive Plan of Action was the reason for current tensions with the Islamic Republic🔥
🔺China calls again on US and EU to lift sanctions on Islamic Republic of Iran 💗
🔺China and Iran reaffirmed support for establishing a nuclear-weapon-free zone in the Middle East 🕊
🔺China and Iran oppose unilateral and restrictive measures towards any country, especially those that hinder the exercise of the right of member states of the Nuclear Non-Proliferation Treaty to peaceful development and use of nuclear technology ⚛️
🔺China and Iran stressed that the international community should respect the National Sovereignty and Territorial Integrity of Syria, and help the Arab Republic alleviate the grave humanitarian situation ❤️
🔺China and Iran support the just cause of the Palestinian People to restore their legitimate National Rights, including Self-determination 😘
🔺China and Iran support the preservation of Yemen's Sovereignty, Independence and Territorial Integrity, and support the role of the United Nations as an intermediary in inviting interested parties to cooperate to help extend the "ceasefire" and provide humanitarian aid to the country 🇾🇪
🔺China and Iran are in favor of deepening cooperation in international and regional frameworks, including the Shanghai Cooperation Organization
🔺Iran welcomes China's initiative to expand BRICS membership and is ready to contribute in BRICS perspective 🤝
🔺China and Iran stressed that USA and NATO should be held responsible for the current situation in Afghanistan
🔺The Taliban government should form a truly inclusive administration with the participation of all ethnic groups in the country, and abolish all discriminatory measures against women 🚺
🔺China appreciates Iran's important role in hosting 4.5 million Afghan refugees, and the two countries agreed to continue providing humanitarian and economic assistance to the Afghan people and to take part in the development of Afghanistan ❤️
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scienza-magia · 1 month ago
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Un’opera d’arte che racconta il potere della rinascita e dell’inclusione sociale
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Questo lo spirito di "Perdonami", un'opera pittorica la cui creazione è stata curata da Igor Scalisi Palminteri insieme ad alcuni detenuti della Casa Circondariale “A. Burrafato” di Termini Imerese. Il tutto, nell'ambito di "Open", un progetto finanziato dall’Assessorato regionale per la famiglia col Piano Operativo del Fondo Sociale Europeo e promosso dal Centro Studi Opera Don Calabria. L’obiettivo di OPEN unisce arte, cultura, orientamento professionale e inclusione sociale con un approccio profondamente umano: favorire il reinserimento sociale e lavorativo di persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, tramite percorsi di formazione, orientamento e qualificazione professionale. PERDONAMI non è quindi solo un’opera artistica, ma strumento e simbolo tangibile di trasformazione e speranza. Durante il percorso di Street Art, Igor Scalisi Palminteri, coadiuvato da Nino Carlotta, ha lavorato fianco a fianco con i detenuti, trasformando le pareti della sala colloqui della struttura – un luogo di incontri e di emozioni intense – in uno spazio di bellezza e riflessione. L’opera, che è stata inaugurata nello scorso fine settimana, è il frutto di un processo condiviso, in cui l’arte ha fatto da ponte tra mondi apparentemente distanti, offrendo ai partecipanti l’opportunità di raccontarsi e riconquistare dignità attraverso la creatività. Il progetto ha coinvolto complessivamente 232 persone detenute o sottoposte a misure penali, attraverso 11 percorsi formativi che hanno spaziato dalla ristorazione alla manutenzione, dal giardinaggio all’alfabetizzazione digitale. Ogni attività è stata pensata per fornire strumenti concreti per il reinserimento sociale e lavorativo, abbattendo le barriere tra “dentro” e “fuori��� grazie alla collaborazione di partner istituzionali e organizzazioni come la CNA e gli uffici locali del Ministero della Giustizia. “PERDONAMI non è solo un gesto artistico, ma un potente simbolo di speranza e riscatto,” ha dichiarato Don Ivo Pasa, Direttore del Centro Studi Opera Don Calabria. “Questo progetto dimostra che il lavoro e l’arte possono diventare strumenti fondamentali per trasformare vite e costruire ponti tra chi è dentro e chi è fuori.” Per Igor Scalisi Palminteri, “l'incontro con i detenuti è stato un viaggio straordinario, un lento abbattimento di pregiudizi e paure. Ho ancora una volta visto che ogni persona, anche chi vive ai margini, custodisce dentro di sé amore e il bisogno di riceverlo. Nei loro occhi, nelle voci e nei gesti, ho percepito dolore, amore e un profondo disagio per una vita lontana dall'equilibrio. Questo laboratorio è stato tra i più belli della mia vita, possibile grazie a chi ha collaborato con passione. Luoghi come il carcere di Termini Imerese, periferie del cuore e degli affetti, richiedono cura e bellezza per ispirare cambiamento e dignità. La bellezza, infatti, insegna la speranza e la possibilità di una rinascita.” Antonio Macaluso di VediPalermo, che ha documentato il progetto con un’opera audiovisiva, ha sottolineato “l’importanza di dare visibilità a esperienze spesso invisibili: raccontare storie come questa è un privilegio. L’opera e il video diventano strumenti per dare voce a chi lotta per una seconda opportunità, dimostrando che sbagli ed emozioni ci accomunano tutti.” Con un finanziamento complessivo di circa 600.000 euro da parte della Regione Siciliana, il progetto si inserisce in una più ampia visione di inclusione sociale promossa dal Don Calabria, che da anni lavora per creare percorsi di dignità e reinserimento lavorativo attraverso iniziative come Jail to Job e i progetti di ristorazione sociale Cotti in Fragranza e Al Fresco bistrot. Fonte: Pietro Galluccio - Foto originale Read the full article
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sardies · 2 months ago
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Approvati i programmi 2025 della Garante per l’infanzia e l’adolescenza e della Garante dei detenuti
La Garante per i detenuti Irene Testa Cagliari. La Seconda commissione, presieduta dalla consigliera Camilla Soru (Pd), ha approvato all’unanimità il programma per l’annualità 2025 della Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Irene Testa; e il programma 2025 della Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Puligheddu. Nel corso delle due distinte…
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alephsblog · 2 months ago
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«L’Iran accoglie con favore qualsiasi passo verso la giustizia e che contribuisca a porre fine all’impunità del regime israeliano per genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nella Palestina occupata e altrove».
Lo ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri di Teheran Esmail Baghaei, riferendosi alla decisione della Corte penale internazionale di emettere mandati di arresto per il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e l’ex ministro della Difesa, Yoav Gallant.
Che l’Iran gioisca per il mandato d’arresto emanato nei confronti della leadership israeliana è la migliore riprova di quanto grave e scellerata sia l’iniziativa della Corte penale internazionale.
E allora è bene ricordare a coloro i quali, al pari dell’Iran, si rallegrano per il mandato d’arresto nei confronti di Netanyahu e Gallant, qual è il ruolo dell’Iran nella vicenda che prende avvio con il massacro di 1194 persone fra civili israeliani e militari, e conclusa con il rapimento di circa 250 di questi, catturati e portati prigionieri in nascondigli entro la striscia di Gaza molti dei quali risultano già morti. Era il 7 ottobre del 2023.
l’Iran è il mandante di gran parte delle attività di destabilizzazione terroristica del Medioriente. Hezbollah, Hamas e gli Houthi agiscono per conto dell’Iran e grazie al supporto in soldi, armi e logistica fornito dall’Iran. Come ha scritto Kevin Carboni su Wired, “senza il sostegno dell’Iran, Hamas non avrebbe mai potuto attaccare Israele il 7 ottobre 2023. I mortai, i lanciarazzi, le mine anticarro, i parapendii e i fucili usati dai miliziani sono quasi tutti di fabbricazione iraniana o prodotti all’interno della Striscia di Gaza secondo indicazione che arrivano dalla Repubblica islamica”.
Senza mai dimenticare, come ha osservato il docente e analista di geopolitica Giorgio Cella, il processo innescato dai Patti di Abramo, “qualcosa che l’Iran del regime degli Ayatollah non vedeva certo di buon occhio, insieme ai suoi alleati sciiti”. […] “L’assalto del 7 ottobre di Hamas, oltre alla mera resistenza a oltranza verso Israele, ha rappresentato anche un tentativo di fare crollare lo sviluppo dei rapporti in corso tra Israele e i Paesi del Golfo coinvolti in minore o maggiore misura nelle intese di Abramo, Arabia Saudita in primis, con la quale la dirigenza di Israele aveva cominciato ad intessere rapporti diplomatico-commerciali promettenti”. (cfr 7 Ottobre un anno dopo. Il forum di Med-Or)
E va da sé che il considerevole arsenale in dotazione agli Hezbollah, ampiamente usato all’indirizzo d’Israele, è il frutto di finanziamenti iraniani per circa 700 milioni di dollari all’anno che consente al “partito di Dio” libanese di possedere una dotazione tra missili e razzi superiore a quella di molti Stati sovrani. (cfr. Heavy missiles and-rockets in Hezbollah’s arsenal)
Nonostante queste evidenze, cui naturalmente si accompagna la natura di regime repressivo, teocratico e oscurantista, l’Iran continua a godere di una stampa sorprendentemente generosa, almeno in Italia. Analisti e commentatori, così intransigenti e indignati a tempo pieno nei confronti d’Israele, sembrano non interrogarsi sulla circostanza che le loro opinioni sulla natura e i motivi del conflitto mediorientale coincidano con quelle del regime iraniano.
Solo pochi giorni fa, il 18 novembre scorso, l’Unione europea ha deciso di ampliare l’ambito di applicazione del quadro di misure restrittive dell’UE nei confronti dell’Iran, in considerazione del sostegno militare dell’Iran alla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. La cronistoria delle sanzioni UE all’Iran, quasi tutte concernenti la violazione di diritti umani, è talmente lunga che vi rimando al sito del Consiglio dell’Unione europea che l’elenca tutte. Ebbene, avete mai letto o ascoltato nei confronti dell’Iran la sollevazione di scudi suscitata da Israele?
So che a pensar male si fa peccato ma non posso non concludere citando un’inchiesta congiunta tra Iran International e Semafor che ha rivelato che l’Iran è da anni, in particolare dal 2013, attivo in una politica di soft power. Dal report emerge l’esistenza di una rete affiliata al governo iraniano denominata Iran Experts Initiative. (cfr. Il soft power dell’Iran di Silvia Cegalin)
Un piano, questo dell’Iran Experts Initiative, istituito dal Ministero degli Esteri iraniano nel 2013 con il fine di:
– espandere il soft power
– rilanciare l’immagine del regime a livello internazionale
– promuovere le posizioni di Teheran sulle questioni di sicurezza globale, in particolar modo sul suo programma nucleare
– costruire rapporti con accademici e ricercatori stranieri influenti.
Il dossier si basa su migliaia di email scambiate, soprattutto nel 2014, tra diplomatici iraniani e membri della rete con particolare riferimento agli Stati Uniti ma non solo.
Ma l’ho già detto. A pensar male si fa peccato.
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m2024a · 5 months ago
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Vaiolo delle scimmie, ipotesi lockdown: Salvini ha le idee chiare Il ministro Matteo Salvini si espone sulla possibilità a misure di lockdown a causa del vaiolo delle scimmie. Le sue parole. Nonostante l'aumento dei contagi da vaiolo delle scimmie in Africa e l'allerta internazionale lanciata dall'OMS, il ministro Matteo Salvini ha ribadito che in Italia non ci sarà nessun ritorno ai lockdown. In una diretta social, Salvini ha invitato i cittadini a mantenere la calma, assicurando che il governo non intende ricorrere a misure drastiche e che la situazione è gestita in maniera adeguata. Salvini esclude il lockdown per il vaiolo delle scimmie Con l'aumento dei casi di vaiolo delle scimmie a livello globale, in molti hanno temuto che l'Italia potesse tornare a misure restrittive simili a quelle adottate durante la pandemia da Covid-19. Dopo le dichiarazioni del ministero della Salute, anche Matteo Salvini ha detto la sua. Il vicepremier e ministro, ha rassicurato gli italiani, escludendo categoricamente qualsiasi ipotesi di lockdown. In una diretta sui social media, Salvini ha dichiarato che non ci sono motivi di panico e che la situazione è pienamente sotto controllo. Ha sottolineato che il governo attuale non è favorevole a misure di chiusura, rifuggendo qualsiasi nostalgia per la paura e le restrizioni del passato: Niente lockdown, niente allarmi e niente paura. L'allerta internazionale e la risposta italiana La dichiarazione di Salvini arriva in un contesto di crescente preoccupazione internazionale. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente dichiarato lo stato di emergenza internazionale per il vaiolo delle scimmie, a seguito del crescente numero di casi registrati in Africa, specialmente nella Repubblica del Congo. Tuttavia, il Ministero della Salute italiano ha confermato che la situazione è sotto controllo lungo tutto il territorio nazionale, grazie a misure di monitoraggio efficaci e un sistema sanitario pronto a gestire eventuali casi. L'appello alla vigilanza Nonostante le rassicurazioni del governo, alcune voci autorevoli, come quella del Codacons, hanno richiesto un rafforzamento dei controlli alle frontiere. Il presidente Carlo Rienzi ha esortato a mantenere alta la guardia, suggerendo l'adozione di protocolli di sorveglianza più severi, in linea con l'esperienza maturata durante la pandemia. Rienzi ha sottolineato che la prevenzione rimane essenziale, anche in un contesto di controllo efficace, per evitare che l'allarme globale si trasformi in una reale minaccia per il Paese.
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siciliatv · 6 months ago
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Accuse infondate di violenza sul figlio, favarese posto ai domiciliari
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Era stato accusato dalla moglie di maltrattamenti e abusi sessuali sul figlio minore, accuse che in seguito si sono rivelate infondate. Oggi il giovane favarese S.G. è stato scarcerato e posto agli arresti domiciliari.   La decisione arriva dopo che, a marzo, il Tribunale di Sorveglianza di Palermo aveva rifiutato di concedergli una misura alternativa alla detenzione.   A giugno 2024, il procedimento penale a carico di S.G. è stato archiviato, poiché le accuse si sono dimostrate prive di fondamento. Dopo il deposito del decreto di archiviazione, l'avvocato Sergio Baldacchino, difensore di S.G., ha presentato immediatamente un'istanza di scarcerazione.   Il tribunale ha accolto l'istanza, e oggi S.G. è stato rilasciato dal carcere per essere posto ai domiciliari. La decisione rappresenta una svolta significativa nella vicenda giudiziaria che ha visto S.G. coinvolto.   Il caso ha sollevato molte discussioni sulla gestione delle accuse di maltrattamento e abuso, e sull'importanza di verificare accuratamente le prove prima di procedere con misure restrittive. Read the full article
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aitan · 7 months ago
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Sono contento che Julian Assange sia tornato in libertà, ma mi chiedo se questi 5 anni di carcere possano avere un effetto dissuasivo sulla sua attività investigativa futura.
Temo che possa scattare in lui un meccanismo di autocensura per proteggersi da ulteriori procedimenti giudiziari e misure restrittive della libertà personale.
Insomma, questa storia occidentale di censura e limitazioni della libertà sembra che stia avendo un esito positivo, ma resto incerto sull'happy end.
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vicenzaoggi · 8 months ago
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Lega di governo propone l'adozione della finanza islamica, Lega di lotta chiede misure restrittive per i musulmani
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mattiafrizzera · 8 months ago
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Sui trasporti fra Italia e Austria finirà alla Corte di giustizia europea?
La Commissione ha adottato oggi un parere motivato nell’ambito di un procedimento avviato dall’Italia contro l’Austria ai sensi dell’articolo 259 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Nella sua denuncia, l’Italia ha sostenuto che l’Austria viola il diritto dell’Unione imponendo alcune misure restrittive della circolazione stradale sull’asse del Brennero. Dopo aver valutato…
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delectablywaywardbeard-blog · 11 months ago
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Udine, Garante detenuti, digiuno a staffetta fino al 25/04
Si concluderà il 25 aprile con una festa di “liberazione dalle catene del carcere” e con la consegna alle istituzioni e alla comunità regionale di un documento di sintesi delle motivazioni dell’iniziativa il digiuno a staffetta “Per la Dignità”, indetto dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del Comune di Udine, Franco Corleone, per riportare…
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